Accessibilità web: il tuo sito rispetta la nuova normativa?
Data
15 Aprile 2025
European Accessibility Act: un’introduzione
L’accessibilità digitale sta diventando una priorità sempre più rilevante nell’Unione Europea.
Con l’entrata in vigore dell’European Accessibility Act (EAA) il 28 giugno 2025, molte aziende dovranno adeguarsi a nuovi standard per garantire che i loro prodotti e servizi digitali siano accessibili a tutte le persone, comprese quelle con disabilità. Se non lo faranno, il rischio è quello di incorrere in sanzioni, oltre ai danni reputazionali.
Questo articolo approfondisce gli obiettivi dell’EAA, le aziende coinvolte, le modifiche necessarie e le opportunità che derivano dall’adozione di pratiche inclusive.
Se hai bisogno di una consulenza di accessibilità per la tua dichiarazione di accessibilità e per adeguare il tuo sito all’European Accessibility Act, noi di SAY possiamo aiutarti: contattaci.
Di cosa parleremo in questo articolo:
1. Cos’è l’European Accessibility Act?
L’European Accessibility Act (EAA) è una direttiva approvata dall’Unione Europea per armonizzare le norme sull’accessibilità in tutti gli Stati membri. L’obiettivo principale è migliorare l’accesso a prodotti e servizi chiave per le persone con disabilità, riducendo le barriere digitali e fisiche.
La direttiva nasce per rispondere a tre principali esigenze:
- Inclusione sociale: garantire che le persone con disabilità possano partecipare pienamente alla vita economica e sociale.
- Armonizzazione normativa: eliminare le discrepanze tra le diverse legislazioni nazionali.
- Miglioramento della competitività: offrire alle aziende un mercato unico con regole comuni.
2. Chi deve adeguarsi all’European Accessibility Act?
L’European Accessibility Act (EAA) impone obblighi a diverse categorie di soggetti, tra cui aziende, enti pubblici e fornitori di servizi all’interno dell’Unione Europea.
Ecco chi deve adeguarsi alla nuova normativa:
- Produttori: devono garantire che i loro prodotti rispettino i requisiti di accessibilità previsti.
- Distributori e rivenditori: devono verificare che i prodotti immessi sul mercato siano conformi all’EAA.
- Fornitori di servizi: devono rendere accessibili le loro piattaforme e strumenti digitali.
- Importatori: devono assicurarsi che i prodotti importati rispettino i requisiti di accessibilità europei.
Questi sono i principali servizi coinvolti dalla nuova normativa sull’accessibilità:
- E-commerce: i siti web e le app di negozi online devono essere accessibili.
- Banche e servizi finanziari: home banking e sportelli automatici devono essere fruibili da tutti.
- Trasporti: le informazioni sui viaggi (treni, autobus, aerei, traghetti) devono essere accessibili.
- Telecomunicazioni: i servizi di comunicazione elettronica devono garantire accessibilità.
- E-book e software di lettura: devono essere leggibili anche da chi ha disabilità visive o cognitive.
Questi sono invece i principali prodotti coinvolti dalla nuova normativa:
- Computer e sistemi operativi
- Smartphone e altri dispositivi mobili
- Bancomat e terminali di pagamento
- Biglietterie automatiche e chioschi interattivi
- TV e apparecchiature multimediali
3. Requisiti di accessibilità richiesti
L’European Accessibility Act (EAA) richiede che i siti web e le applicazioni mobili rispettino determinati requisiti di accessibilità per garantire che le persone con disabilità possano utilizzarli senza barriere.
3.1 Standard di riferimento della norma
I siti web devono conformarsi alle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.1, almeno al livello AA. Questi standard stabiliscono le regole per rendere i contenuti accessibili a persone con disabilità visive, uditive, motorie e cognitive.
3.2 Requisiti specifici per un sito accessibile a norma
Percepibilità
- Testi alternativi (alt text) per immagini e contenuti non testuali.
- Contrasto adeguato tra testo e sfondo (almeno 4.5:1 per il testo normale e 3:1 per il testo grande).
- Compatibilità con screen reader (es. VoiceOver, NVDA, JAWS).
- Sottotitoli per contenuti audio e video.
- Trascrizioni per file audio e descrizioni audio per i video.
Operabilità
- Navigazione da tastiera senza bisogno del mouse.
- Focus visibile sugli elementi interattivi (es. pulsanti, link, form).
- Evitare contenuti lampeggianti per prevenire crisi epilettiche (nessun flash superiore a 3 volte al secondo).
- Tempi di lettura regolabili per evitare che i contenuti spariscano troppo velocemente.
Comprensibilità
- Testi chiari e leggibili con un linguaggio semplice.
- Messaggi di errore comprensibili con suggerimenti su come correggerli.
- Etichette e istruzioni chiare nei moduli (es. “Inserisci la tua email” invece di “Campo obbligatorio”).
Robustezza
- Compatibilità con tecnologie assistive come screen reader, display braille e software per input vocale.
- HTML semantico corretto per favorire la lettura da parte degli strumenti assistivi.
- Codice ben strutturato per garantire che il sito funzioni su diversi dispositivi e browser.
3.3 Accessibilità per le App Mobili
Le applicazioni mobili devono rispettare gli stessi principi dei siti web, includendo:
- Compatibilità con lettori di schermo integrati nei dispositivi (es. VoiceOver su iOS, TalkBack su Android).
- Alternative testuali per elementi visivi.
- Navigazione senza mouse o touch screen (es. tramite comandi vocali o tastiera).
3.4 Scadenze e sanzioni
- Il termine per l’adeguamento è il 28 giugno 2025.
- I siti e le app che non rispetteranno i requisiti potranno essere soggetti a sanzioni e restrizioni nei mercati UE.
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4. Esistono delle deroghe all’EAA?
L’European Accessibility Act (EAA) prevede alcune deroghe per specifiche categorie di aziende, anche se l’obiettivo principale è quello di rendere il maggior numero possibile di prodotti e servizi accessibili. Le deroghe ad oggi previste sono le seguenti:
4.1 Microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro)
Le microimprese che forniscono servizi possono essere esentate dall’applicazione dell’EAA. Tuttavia, questa esenzione non si applica ai prodotti: se un’azienda vende prodotti coperti dalla normativa, questi devono comunque essere accessibili.
Ad esempio: 1) Un piccolo negozio online con meno di 10 dipendenti potrebbe non essere obbligato a rendere il proprio sito conforme all’EAA. 2) Un’azienda che produce dispositivi elettronici (es. smartphone) deve invece rispettare gli standard di accessibilità, indipendentemente dalle sue dimensioni.
4.2 Aziende per cui l’accessibilità comporterebbe un “onere sproporzionato”
L’EAA consente una deroga temporanea se un’azienda dimostra che adeguarsi alle regole di accessibilità comporterebbe costi eccessivi o impatti economici gravi rispetto ai benefici. Tuttavia, per ottenere questa deroga, l’azienda deve dimostrare con prove concrete che l’implementazione dell’accessibilità ha un impatto finanziario sproporzionato.
- Esplorare soluzioni alternative per garantire almeno un livello minimo di accessibilità.
- Aggiornare periodicamente la propria valutazione per verificare se la situazione cambia.
Ad esempio: Una startup tecnologica con budget limitato potrebbe ottenere una deroga temporanea per alcune funzionalità del proprio sito, ma dovrebbe comunque offrire alternative accessibili.
4.3 Prodotti e servizi già regolati da altre normative UE
Alcuni settori potrebbero essere parzialmente esclusi dall’EAA perché già soggetti a regolamenti più specifici in materia di accessibilità. Per esempio: Servizi pubblici digitali sono già regolati dalla Direttiva UE 2016/2102 sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili della pubblica amministrazione.
5. Responsabilità nelle aziende private
La responsabilità dell’accessibilità di un sito web in un’azienda privata dipende dalla struttura organizzativa dell’azienda, ma in generale coinvolge diverse figure chiave.
5.1 Principali responsabili dell’accessibilità in un’azienda privata
CEO (o Amministratore) e Direzione aziendale – Responsabili della strategia aziendale e della conformità legale. Devono garantire che l’accessibilità sia parte della cultura aziendale e allocare risorse per implementarla.
Responsabile IT / Chief Technology Officer (CTO) – Supervisiona la conformità tecnica del sito web e delle applicazioni digitali. Coordina lo sviluppo e garantisce che l’accessibilità sia integrata nei processi IT.
Web Developer / UX Designer – Sviluppatori e designer hanno un ruolo centrale nel garantire che il sito sia conforme agli standard WCAG e compatibile con le tecnologie assistive. Devono seguire le best practice di accessibilità nel codice e nel design (es. contrasto dei colori, navigabilità, compatibilità con screen reader).
Responsabile Marketing / Digital Manager – Deve assicurarsi che i contenuti digitali siano accessibili (es. testi alternativi per le immagini, video con sottotitoli, testi leggibili). Lavora a stretto contatto con il team di sviluppo per garantire una buona esperienza utente per tutti.
Responsabile Compliance / Legal Officer – Si occupa di garantire che l’azienda rispetti la normativa vigente (es. European Accessibility Act, WCAG 2.1, EN 301 549). Supporta l’azienda nella gestione delle dichiarazioni di accessibilità e della documentazione necessaria.
HR / Formazione del personale – Deve garantire che i dipendenti coinvolti nel design, sviluppo e gestione del sito ricevano formazione sull’accessibilità digitale.
Customer Support / Assistenza clienti – Deve essere pronto a ricevere segnalazioni su problemi di accessibilità e supportare gli utenti con disabilità nell’utilizzo del sito.
5.2 Suggerimenti su come gestire l’accessibilità in azienda?
- Creare un team dedicato all’accessibilità, o assegnare un responsabile interno
- In caso di mancanza di competenze/tempo in azienda assegnare un responsabile esterno per la dichiarazione di identità.
- Effettuare test di accessibilità con strumenti automatici e con utenti reali.
- Monitorare costantemente la conformità agli standard e aggiornare il sito.
- Formare il personale su accessibilità digitale e user experience inclusiva.
6. Obblighi: Dichiarazione di Accessibilità
L’EAA impone l’adozione di standard di accessibilità per prodotti e servizi digitali. In particolare, le aziende dovranno conformarsi ai criteri definiti dalla normativa EN 301 549, che integra le WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines).
- Dichiarazione di accessibilità pubblica sul sito web, specificando il livello di conformità e le eventuali limitazioni.
- Feedback accessibile per permettere agli utenti di segnalare problemi di accessibilità.
6.2 Cos’è la Dichiarazione di Accessibilità?
La Dichiarazione di Accessibilità è un documento pubblico che descrive il livello di accessibilità di un sito web, un’app o un servizio digitale, indicando eventuali barriere e le misure adottate per migliorare l’accessibilità. Le aziende coinvolte dall’EAA hanno l’obbligo di redigere annualmente questo documento.
6.2 A cosa serve?
- Informare gli utenti su quanto il servizio sia accessibile.
- Dimostrare la conformità alle normative (come l’European Accessibility Act – EAA o la Direttiva UE sull’Accessibilità Web – WAD).
- Fornire un meccanismo di feedback, permettendo agli utenti di segnalare problemi di accessibilità.
6.3 Cosa deve contenere?
- Stato di conformità agli standard (es. WCAG 2.1 AA).
- Eventuali barriere ancora presenti.
- Azioni in corso per migliorare l’accessibilità.
- Contatti per segnalare problemi di accessibilità.
- Data dell’ultima revisione.
6.4 Dove pubblicarla?
Deve essere facilmente accessibile dal sito web (di solito nel footer o nella sezione “Accessibilità”). L’azienda deve operare monitoraggio e aggiornamenti continui per garantire il rispetto delle norme.
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7. Sanzioni per le aziende non conformi
Le aziende che non si adegueranno alla normativa potrebbero essere soggette a sanzioni e restrizioni. Gli Stati membri saranno responsabili dell’applicazione della legge e potranno prevedere:
- Multe e penalizzazioni economiche.
- Obbligo di ritiro dal mercato per prodotti non conformi.
- Divieti di commercializzazione nell’UE.
- Segnalazioni da parte di utenti e associazioni per la difesa dei diritti delle persone con disabilità.
Inoltre, le aziende rischiano di compromettere la loro reputazione e perdere opportunità di business legate all’inclusione digitale.
8. Opportunità per le aziende
Oltre agli obblighi normativi, l’EAA offre numerose opportunità alle aziende che adottano l’accessibilità digitale:
- Espansione del mercato: migliorando l’accessibilità, le aziende possono raggiungere un pubblico più ampio, inclusi 135 milioni di persone con disabilità in Europa.
- Miglioramento dell’UX (User Experience): un design inclusivo migliora la navigabilità per tutti gli utenti.
- Vantaggi competitivi: le aziende accessibili potranno distinguersi dalla concorrenza.
- Benefici fiscali e finanziari: in alcuni paesi, l’adozione di misure di accessibilità digitale potrebbe essere incentivata tramite agevolazioni fiscali.
- Rafforzamento del brand: dimostrare impegno nell’inclusione migliora la reputazione aziendale e la responsabilità sociale d’impresa (CSR).
9. Come adeguarsi all’European Accessibility Act?
Le aziende possono iniziare il processo di adeguamento seguendo questi passaggi. Il consiglio è di consultare un’agenzia esperta in accessibilità, come noi 😉 e procedere per step:
9.1 Audit di accessibilità
Effettuare una valutazione approfondita del sito web, delle app e dei prodotti digitali per individuare eventuali barriere di accessibilità.
9.2 Adeguamento tecnico e UI/UX
- Implementare miglioramenti nel codice e nel design per rispettare le linee guida WCAG 2.1. o utilizzo di Widget AI in grado di garantire il rispetto delle linee guida.
- Garantire che i contenuti siano fruibili con screen reader e altre tecnologie assistive.
9.3 Formazione e sensibilizzazione
- Coinvolgere i team di sviluppo, marketing e design per adottare una mentalità accessibile.
- Organizzare workshop su best practice e standard normativi.
9.4 Testing con utenti reali
Collaborare con persone con disabilità per testare le soluzioni implementate e migliorare la fruibilità dei prodotti.
9.5 Monitoraggio continuo
L’accessibilità non è un progetto con una scadenza, ma un processo continuo. Le aziende devono aggiornare regolarmente i loro prodotti e servizi per garantire la conformità costante agli standard.
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e per adeguare il tuo sito all’European Accessibility Act?
Non produco né offro servizi coinvolti dall’EAA. Ho un sito con catalogo online dal quale ricevo richieste di informazioni. Rientro nell’EAA?
Se il tuo sito permette agli utenti di acquistare prodotti direttamente online (ad esempio, con un carrello e un sistema di pagamento), allora rientra nei servizi digitali regolamentati dall’EAA. Questo perché i servizi di e-commerce sono esplicitamente menzionati nella direttiva come soggetti all’obbligo di accessibilità.
Se il tuo sito ha solo un catalogo online senza possibilità di acquisto potrebbe non rientrare direttamente nell’EAA, a condizione che il catalogo non includa funzionalità interattive che permettono agli utenti di richiedere informazioni sui singoli prodotti o prenotare prodotti online.
Anche se non obbligato, un sito accessibile è sempre un vantaggio competitivo, migliorando l’esperienza utente e il posizionamento SEO.28312F
Non produco né offro servizi coinvolti dall’EAA. Ho un sito con vetrina online dal quale ricevo molte richieste di informazioni. Rientro nell’EAA?
Se il tuo sito si limita a mostrare informazioni statiche sulla tua azienda o sui suoi prodotti/servizi, senza consentire transazioni online, interazioni dirette o funzionalità avanzate, allora non è soggetto agli obblighi dell’EAA.
Anche se il tuo sito è definito “vetrina”, potresti rientrare negli obblighi dell’EAA se presenti alcune funzionalità interattive come:
- Moduli di contatto o richieste di preventivo online quando il modulo è l’unico modo per contattare l’azienda (non c’è mail, nè telefono)
- Prenotazioni di servizi o appuntamenti direttamente dal sito
- Chatbot o assistenza clienti online
- Area riservata o login per utenti
- Video o contenuti multimediali senza sottotitoli o alternative accessibili
Non produco né offro servizi coinvolti dall’EAA. Ho un magazine online / blog con cui faccio cultura ed educazione sul prodotto/servizio.
Se il tuo magazine offre servizi digitali interattivi o funzioni che rientrano nella direttiva, allora devi adeguarti. In particolare, l’EAA si applica se il sito:
- Ha una sezione e-commerce (ad esempio, abbonamenti digitali a pagamento o vendita di prodotti collegati al magazine).
- Richiede registrazione/login per accedere ai contenuti o usufruire di servizi esclusivi.
- Include video o contenuti multimediali senza sottotitoli o trascrizioni.
- Contiene funzionalità interattive come chatbot, moduli di iscrizione, commenti o altre forme di interazione online.
Se il tuo sito è un semplice portale informativo, senza funzioni interattive o transazioni economiche, allora potrebbe non essere direttamente obbligato dall’EAA. Esempi di siti non soggetti:
- Un blog con articoli consultabili senza login o iscrizione.
- Un magazine che pubblica solo contenuti testuali senza elementi multimediali avanzati.
- Un sito senza video o con video che includono già sottotitoli e descrizioni accessibili.
Attenzione. Anche se il tuo magazine non è obbligato dall’EAA, potrebbe comunque rientrare nella Direttiva UE sull’Accessibilità Web (WAD) se è legato a un’organizzazione pubblica o finanziato con fondi pubblici.
Non produco né offro servizi coinvolti dall’EAA. Ho un e-commerce. Rientro nell’EAA?
Sì, se hai un e-commerce, sei obbligato ad adeguarti all’European Accessibility Act (EAA).
L’EAA include esplicitamente i servizi di e-commerce tra quelli che devono rispettare i requisiti di accessibilità digitale. Quindi, indipendentemente dal settore in cui operi (moda, tecnologia, arredamento, alimentari, ecc.), se vendi prodotti o servizi online, devi rendere il tuo sito accessibile entro il 28 giugno 2025.